Il prezzo del gas è tornato sotto quota 100 €/MWh e rassicura l’Europa sia per quanto riguarda un probabile calo del prezzo delle bollette, sia per il rilancio delle borse.

In base alle quotazioni del Title transfer facility (Ttf) di Amsterdam (benchmark olandese che determina le quotazioni del combustibile fossile venduto in Europa) il prezzo del gas è sceso a 93 €/MWh, in calo di circa il 70% rispetto il picco di 350 registrato ad agosto.

A spingere adesso le quotazioni al ribasso è un mix di fattori:

  • Gli stoccaggi europei sono pieni, grazie alle misure di emergenza attuate dagli Stati membri in risposta alla crisi energetica e al taglio delle forniture dalla Russia
  • I bassi consumi industriali (-22% a ottobre rispetto allo stesso periodo del 2021) e le temperature miti di ottobre che hanno permesso di posticipare l’accensione dei riscaldamenti.

Proiettandoci però ai prossimi mesi, i valori cambiano: per il gas in consegna a dicembre 2022 e nei primi mesi del 2023 i prezzi sul Ttf salgono a 130-140 €/MWh.

Il quadro di oggi non deve far perdere di vista i rischi per i mesi invernali

Ma in Italia ci sarà abbastanza gas per superare tutto l’inverno? Come emerge dalle simulazioni Ispi Datalab (Istituto per gli studi di politica internazionale), il nostro Paese potrebbe avere molte difficoltà ad arrivare a fine inverno senza intaccare le risorse strategiche nazionali e senza svuotare del tutto gli stoccaggi.

Quando arriverà il freddo e si accenderà il riscaldamento, il prezzo del gas riprenderà a salire di nuovo. Nei giorni più freddi dell’inverno, l’Italia può arrivare a consumare 400 milioni di metri cubi di gas al giorno: metà arriva dalla rete e metà arriva dalle scorte che si sono fatte durante la bella stagione. Se l’inverno avrà molti giorni di gelo, senza il gas russo a fine febbraio o i primi di marzo avremo esaurito le scorte; dovremo, quindi, tagliare i consumi.

E il prezzo dell’energia elettrica?

Il prezzo del gas all’ingrosso influenza anche il prezzo dell’energia elettrica che viene prodotta, in molti casi, utilizzando il gas naturale come materia prima. Un calo del costo del gas è, quindi, da considerare come una buona notizia.

Ad ottobre la media del PUN è pari a 211€/MWh: non si vedeva un valore così da febbraio 2022!

Nonostante le buone notizie, è comunque troppo presto per cantare vittoria, la crisi energetica è ben lontana dall’essere terminata. Le quotazioni, infatti, sono ancora elevate e l’instabilità dei mercati negli ultimi mesi non garantisce l’assenza di ulteriori picchi. In ogni caso, per il prossimo futuro potremo registrare un atteso alleggerimento delle bollette.

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