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Il 1° gennaio 2024 è terminato il mercato tutelato per il gas.

Per quanto riguarda l’energia elettrica, inizialmente la fine della tutela era stata fissata al primo aprile 2024, ma l’Autorità Arera ha prorogato al primo luglio 2024. Per quella scadenza, i clienti che nel frattempo non avranno scelto un operatore sul mercato libero verranno trasferiti al cosiddetto servizio a tutele graduali per garantire un passaggio verso la completa liberalizzazione dei mercati energetici.

Che cos’è il servizio a tutele graduali?

Si tratta del servizio predisposto dall’Arera per accompagnare il passaggio al mercato libero dell’energia elettrica dopo la rimozione della tutela e durerà al massimo tre anni. Rientrano in via automatica nel servizio a tutele graduali, tutti i clienti domestici che non hanno un venditore sul mercato libero e che non avranno individuato un operatore del mercato libero da qui a luglio.

Come faccio a capire se il mio fornitore opera ancora nel mercato tutelato?

Basta prendere l’ultima bolletta e verificare l’informazione contenuta all’interno (tutela o mercato libero). Se la dicitura indica “Servizio di maggior tutela” si può quindi decidere di individuare un nuovo fornitore che opera nel mercato libero, oppure non si opera nessuna scelta: in questo caso, si verrà traferiti al servizio a tutele graduali da luglio.

Come si deciderà l’assegnazione al nuovo servizio a tutele graduali?

L’assegnazione sarà stabilita tramite un’asta che si è svolta lo scorso 10 gennaio e in base alla quale sono stati individuati gli operatori aggiudicatari del nuovo servizio che scatterà da luglio nelle 26 aree in cui è stato suddiviso il territorio italiano:

Cambierà qualcosa da qui a luglio per gli utenti?

No, ma in qualsiasi momento si potrà passare al mercato libero valutando le diverse proposte disponibili. Se, invece, si deciderà di rimanere nella maggior tutela, a partire da luglio, con la prima bolletta utile, gli utenti sapranno a quale operatore sono stati assegnati e a quale tariffa saranno assoggettati.

Cosa succede se non si opera alcuna scelta?

Non esiste alcun rischio né ci saranno interruzioni della fornitura e in qualsiasi momenti si potrà optare per un’offerta sul mercato libero.

Passa al mercato libero con Erreci

Il tuo fornitore appartiene ancora al mercato tutelato?

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Il cambio dell’operatore è completamente gratuito e non comporta nessuna interruzione della fornitura luce e/o gas.

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Tel.: 0331 354554



Fra i bonus confermati per quest’anno rientra anche il bonus bollette, destinato a coprire i costi di luce e gas, ma c’è una novità. Nel 2024 l’agevolazione sarà riservata a una fetta ridotta di cittadini.

Addio alla soglia potenziata

Dal 1° gennaio 2024, dopo oltre due anni di misure straordinarie, la soglia di accesso Isee al bonus sociale (lo sconto in bolletta per le famiglie in condizioni di disagio economico o fisico) è tornato ad essere pari a 9.530 euro per i nuclei familiari con meno di 4 figli a carico e 20.000 euro per i nuclei familiari più numerosi con almeno 4 figli a carico.

Come ricordiamo, infatti, negli scorsi anni il requisito reddituale è stato più volte potenziato, al fine di ampliare la platea di beneficiari. In particolare, nel 2022 l’asticella è stata portata prima a 12mila euro e poi a 15mila. Nel 2023, invece, è stata innalzata la soglia per le famiglie numerose che è salita così a 30mila euro.

L’ARERA, ha provveduto, inoltre, a modificare gli importi del bonus bollette per raggiungere una riduzione del 30% della spesa prevista per l’energia elettrica e del 15% di quella per il gas.

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A seguito degli eventi metereologici eccezionali che hanno colpito il territorio della Toscana informiamo i nostri clienti delle misure straordinarie che l’ARERA ha previsto per fronteggiare l’emergenza nei territori comunali di cui all’allegato (rif. Ordinanza commissariale n. 98 del 15/11/2023 Regione Toscana).

Tali misure sono state emanate dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente con la delibera 519/2023/R/com e prevedono che dal 02/11/2023 siano applicate le seguenti agevolazioni:

–    la sospensione dei termini di pagamento delle fatture emesse o da emettere con scadenza a partire dal 2 novembre 2023, comprese le eventuali fatture relative ai corrispettivi previsti per l’allacciamento, l’attivazione, la disattivazione, la voltura o il subentro;
–    al fine di garantire la fruizione dei servizi essenziali nelle aree colpite, che non si applichi la disciplina delle sospensioni per morosità, anche nel caso di morosità verificatesi precedentemente alla data del 2 novembre 2023.

Per comunicare eventuali modifiche di domicilio al fine del corretto recapito delle fatture o avvisi è possibile contattare il numero  0331 354554 oppure inviare un’e-mail a energia@erreci.info



Le truffe telefoniche relative alle tariffe luce e gas sono tra le più frequenti: per questo motivo, è bene conoscere quali comportamenti mettere in atto per evitare possibili problemi alle proprie utenze.

LE 3 TRUFFE TELEFONICHE PIU’ DIFFUSE

Rispondi al telefono e dall’altra parte un operatore si presenta. C’è chi propone un’offerta, chi ti dice di lavorare per un grande gruppo come Enel oppure chi lavora proprio per Erreci Luce & Gas.

Fai attenzione però, dietro a queste telefonate potrebbe presentarsi una truffa.

Ecco le più diffuse:

  • La truffa dei codici in bolletta: quando un operatore al telefono ti chiede di fornirgli i codici presenti in bolletta diffida dalle sue buone intenzioni. Solitamente vengono richiesti questi dati per poterli utilizzare per richiedere il cambio operatore senza il tuo effettivo consenso.
  • La truffa del sì: in alcuni casi, l’operatore non chiede direttamente dati o informazioni, ma pone delle domande di circostanza per farti pronunciare “sì”, “d’accordo” o “accetto”. In questo modo, sfrutteranno la registrazione della chiamata per confermare che hai aderito all’offerta.
  • La truffa dell’offerta in scadenza o del cambio di mercato: l’operatore, in questo caso, finge di lavorare per Erreci Luce & Gas e di avvertirti della scadenza delle condizioni economiche o di cambiamenti imminenti a causa del passaggio da mercato di maggior tutela a libero. Durante la chiamata avverte di tutte le possibili conseguenze; solitamente aumento dei costi e disagi di diverso tipo. Come soluzione al problema, proporrà un’offerta più conveniente che, se attivata in quel momento garantisce ulteriori sconti e vantaggi. Ovviamente è tutto falso.

I CONSIGLI PER EVITARE LE TRUFFE TELEFONICHE:

Per smascherare una truffa telefonica basta seguire alcuni semplici accorgimenti capaci di tutelarti in qualsiasi evenienza.

  • Verifica il numero di telefono: noi di Erreci Luce & Gas ti chiamiamo esclusivamente dal numero 0331 354554 oppure ti scriviamo via mail dall’indirizzo energia@erreci.info
  • Verifica la documentazione: l’operatore è sempre tenuto a fornirti tutta la documentazione necessaria. Richiedergliela è un buon metodo per scoprire se si tratta di una truffa o di una proposta seria.
  • Verifica come hanno ottenuto le informazioni su di te: se la persona al telefono conosce alcuni dei tuoi dati personali è tuo diritto chiedere dove li ha ottenuti.
  • Non fornire alcun dato: non comunicare alcuna informazione personale (Codice Fiscale, IBAN, POD o PDR).
  • Non rispondere in modo affermativo: non dire “sì”, “accetto” oppure “certo”. Queste parole potrebbero essere la causa di un’offerta luce e/o gas che non sapevi di aver attivato.

CON ERRECI LUCE & GAS PUOI STARE TRANQUILLO

Con Erreci Luce & Gas non riceverai mai nessuna proposta contrattuale tramite telefono, a meno che non sarai tu stesso a contattarci. Anche in questo caso però ti invieremo tutta la documentazione necessaria via mail e non servono conferme telefoniche di alcun genere.

Se ricevete chiamate da operatori che vogliono proporvi un contratto con Erreci Luce & Gas informateci subito perché potreste essere vittime di una truffa!



Il prezzo del gas è tornato sotto quota 100 €/MWh e rassicura l’Europa sia per quanto riguarda un probabile calo del prezzo delle bollette, sia per il rilancio delle borse.

In base alle quotazioni del Title transfer facility (Ttf) di Amsterdam (benchmark olandese che determina le quotazioni del combustibile fossile venduto in Europa) il prezzo del gas è sceso a 93 €/MWh, in calo di circa il 70% rispetto il picco di 350 registrato ad agosto.

A spingere adesso le quotazioni al ribasso è un mix di fattori:

  • Gli stoccaggi europei sono pieni, grazie alle misure di emergenza attuate dagli Stati membri in risposta alla crisi energetica e al taglio delle forniture dalla Russia
  • I bassi consumi industriali (-22% a ottobre rispetto allo stesso periodo del 2021) e le temperature miti di ottobre che hanno permesso di posticipare l’accensione dei riscaldamenti.

Proiettandoci però ai prossimi mesi, i valori cambiano: per il gas in consegna a dicembre 2022 e nei primi mesi del 2023 i prezzi sul Ttf salgono a 130-140 €/MWh.

Il quadro di oggi non deve far perdere di vista i rischi per i mesi invernali

Ma in Italia ci sarà abbastanza gas per superare tutto l’inverno? Come emerge dalle simulazioni Ispi Datalab (Istituto per gli studi di politica internazionale), il nostro Paese potrebbe avere molte difficoltà ad arrivare a fine inverno senza intaccare le risorse strategiche nazionali e senza svuotare del tutto gli stoccaggi.

Quando arriverà il freddo e si accenderà il riscaldamento, il prezzo del gas riprenderà a salire di nuovo. Nei giorni più freddi dell’inverno, l’Italia può arrivare a consumare 400 milioni di metri cubi di gas al giorno: metà arriva dalla rete e metà arriva dalle scorte che si sono fatte durante la bella stagione. Se l’inverno avrà molti giorni di gelo, senza il gas russo a fine febbraio o i primi di marzo avremo esaurito le scorte; dovremo, quindi, tagliare i consumi.

E il prezzo dell’energia elettrica?

Il prezzo del gas all’ingrosso influenza anche il prezzo dell’energia elettrica che viene prodotta, in molti casi, utilizzando il gas naturale come materia prima. Un calo del costo del gas è, quindi, da considerare come una buona notizia.

Ad ottobre la media del PUN è pari a 211€/MWh: non si vedeva un valore così da febbraio 2022!

Nonostante le buone notizie, è comunque troppo presto per cantare vittoria, la crisi energetica è ben lontana dall’essere terminata. Le quotazioni, infatti, sono ancora elevate e l’instabilità dei mercati negli ultimi mesi non garantisce l’assenza di ulteriori picchi. In ogni caso, per il prossimo futuro potremo registrare un atteso alleggerimento delle bollette.

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La situazione economica del continente Europeo è cambiata drasticamente dall’inizio del 2022, da quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Il cambiamento non è stato positivo. Oltre i danni umanitari, le conseguenze economiche della guerra hanno riguardato un forte aumento dei prezzi, soprattutto nel comparto dell’energia. I governi hanno cercato di mantenere bassi i prezzi spendendo decine di miliardi di euro, ma non può bastare: l’autunno e l’inverno incombono e serve pensare in termini di emergenza.

ENERGIA ELETTRICA, PREZZI ALLE STELLE

Il prezzo dell’energia continua a registrare valori record: nel mese di luglio il PUN (prezzo unico nazionale) sta registrando una media di 433€/MWh, esattamente un +320% rispetto a luglio 2021.

A dimostrazione di quanto la situazione sia allarmante, di seguito esponiamo le statistiche riportate dal GME (Gestore dei Mercati Energetici).

Tabella 1: valori del PUN dell’anno 2022

Tabelle 2: valori del PUN dell’anno 2021

Secondo i dati forniti in seguito ad un’analisi eseguita dall’Ufficio studi Cgia, quest’anno le imprese subiranno forti rincari sul prezzo di gas e luce. In particolare, la somma si aggira intorno ai 105,9 miliardi di euro.

L’Ufficio studi Cgia ha ipotizzato la somma tenendo conto per il 2022, gli stessi consumi registrati nel 2019, ma applicando per l’intero 2022 le tariffe medie di luce e gas sostenute dagli italiani durante questi ultimi sei mesi.

Nella fattispecie, se nel 2019 il costo medio dell’energia elettrica era di 52€/MWh, durante i primi sei mesi del 2022 la somma ha toccato i 250€/MWh (+378%). Con un consumo medio di 217.334 GWh, il prezzo da pagare per le imprese è stato di 35,9 miliardi di euro. Nel 2022, secondo questi parametri, la soglia di prezzo da pagare sarà di 108,5 miliardi di euro. Si tratta di una differenza di 72,6 miliardi di euro.

Se si pensava di aver raggiunto un picco storico del prezzo dell’energia a marzo (308€/MWh), a causa dello scoppio della guerra in Ucraina, ad oggi la situazione è veramente preoccupante: luglio sta registrando una media di 433€/MWh, si tratta di un ulteriore aumento del +40% nell’arco di soli tre mesi.

Sono prezzi mai visti fino ad ora e, purtroppo, la tendenza non registra diminuzioni, ma un costante e graduale aumento: ad oggi, martedì 26 luglio, il PUN è di 521€/MWh. L’ energia elettrica sta diventando un vero e proprio bene di lusso.

Di seguito la media del PUN registrato nel mese di luglio:

ATTENZIONE AI CONSUMI

Nella speranza di avere in futuro un momento storico più favorevole per quanto riguarda i costi dell’energia, è importante, soprattutto in questo periodo, cercare di risparmiare il più possibile sui consumi energetici, adottando piccole accortezze quotidiane.

A incidere maggiormente sui bilanci familiari è l’utilizzo che facciamo degli elettrodomestici. Il primo consiglio è quindi, quello di preferire elettrodomestici di classe energetica alta, cercando di ottimizzare e usare in modo intelligente quelli che consumano di più. Scopri come risparmiare sui consumi estivi.

Lo stesso vale per le aziende, dove i consumi di energia elettrica sono sicuramente più consistenti. Il consiglio è quello di modificare le cattive abitudini e adottare pratiche più consone, ad esempio spegnere le luci quando non sono necessarie, sfruttare la luce naturale quanto più possibile, spegnere le apparecchiature per ufficio durante la notte o i fine settimana ed eseguire una manutenzione regolare degli impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento.

ESISTE UNA SOLUZIONE?

Contro il caro energia una soluzione c’è: il sole.

Le energie rinnovabili, in particolare il fotovoltaico, sono una valida soluzione contro il caro energia soprattutto per le aziende, dove i consumi sono elevati e le bollette particolarmente salate.

L’altra società del gruppo Erreci (Erreci Impianti) si occupa proprio di soluzioni per l’efficienza energetica a livello industriale.

Per maggiori informazioni contattaci all’indirizzo energia@erreci.info



Risparmiare sulle bollette, tutelare l’ambiente e contribuire a ridurre la dipendenza dal gas metano anche con l’utilizzo intelligente dei condizionatori.

La crisi energetica, iniziata negli ultimi mesi del 2021 e aggravata dalla guerra in corso in Ucraina, morde sempre di più. Il rischio è che, soprattutto in un’estate che si annuncia particolarmente torrida, l’utilizzazione dei condizionatori possa portare a un vero salasso per le famiglie italiane. Eppure, è possibile utilizzarli in maniera intelligente, risparmiando anche il 50%.

L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) ha stilato una lista di consigli contro il caro bollette nel periodo estivo. Si calcola che, con un utilizzo ottimale dei condizionatori, è possibile risparmiare fino a 1,8 miliardi di metri cubi di gas, vale a dire circa il 2,5% del consumo totale dell’anno 2021.

Risparmia acquistando i condizionatori più efficienti

Il primo suggerimento riguarda la classe energetica. Acquistare un condizionatore di classe superiore alla A permette un risparmio notevole in bolletta, oltre a ridurre le emissioni di CO2.

“Se anche solo il 5% delle famiglie sostituisse il proprio condizionatore energivoro con un modello alla massima efficienza, si potrebbe ottenere un risparmio di 180 milioni di kWh elettrici, corrispondenti a 14 milioni di m3 di gas in un anno”, aggiunge Calabrese, responsabile del Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano.

Ricordiamo, inoltre, che esistono varie forme di incentivo introdotte per incoraggiare la sostituzione dei vecchi impianti e installare modelli ad alta efficienza energetica. Tra questi vi sono le detrazioni fiscali del 50% (bonus casa) e, a determinate condizioni, del 65% (eco-bonus). Lo stesso vale per l’installazione delle pompe di calore, se destinate a sostituire il vecchio impianto.

Importante è anche la tecnologia inverter: la velocità di rotazione del compressore è regolata costantemente e, oltre ad avere prestazioni ottimali, adegua la potenza refrigerante a seconda dell’effettiva necessità. Si tratta di modelli che costano un po’ di più, ma il consumo energetico è nettamente inferiore.

Utilizza il condizionatore in modo ottimale

Importante è imparare a utilizzare i condizionatori nella maniera più intelligente. Enea, mediante l’utilizzazione di un software di calcolo dinamico orario, ha mostrato come soltanto pochi gradi in più, da 26° a 28° gradi, permettono un risparmio in bolletta del 25%. Nella maggior parte dei casi, infatti, basta semplicemente che la temperatura interna sia inferiore di 3-4 gradi rispetto a quella esterna, e a volte può essere sufficiente anche soltanto la ‘deumidificazione’.

Fondamentale è anche il posizionamento. Il condizionatore va sempre installato nella parte più alta della parete, perché l’aria fredda tende a scendere, e non va mai posizionato dietro tende o divani, perché si crea un effetto barriera che fa lavorare di più la macchina.

Chiudere porte e finestre è ovviamente decisivo: quanta più aria calda entra nel locale climatizzato, tanto più il condizionatore consuma energia e la bolletta cresce.

Infine, la manutenzione: un apparecchio ben funzionante è un apparecchio che consuma di meno. Per risparmiare in bolletta, è dunque utile pulire ventole e filtri dell’aria e controllare e isolare termicamente i tubi del circuito del gas per evitare inutili dispersioni.

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In data 16 maggio 2022 Erreci e Repower hanno firmato un accordo di collaborazione che prevede l’ingresso di Repower nel capitale di Erreci e la definizione congiunta di un piano di sviluppo volto a rafforzare l’attività svolta dai due gruppi nell’ambito della transizione energetica, in particolare nell’installazione di impianti fotovoltaici e di altri interventi di efficientamento energetico.

Repower Italia fa parte di un gruppo fondato nel 1904 in Svizzera e opera sul mercato italiano dal 2002. Fornisce energia elettrica, gas, servizi di efficienza energetica e soluzioni per la mobilità elettrica alle piccole e medie imprese. Con un fatturato di gruppo che nel 2021 ha superato i 3 miliardi di euro, Repower Italia ha contribuito con un valore di affari che ha superato i 2 miliardi di euro.

“Siamo entusiasti di avere trovato il partner giusto che potrà affiancarci nel nostro percorso di sviluppo, permettendoci di rafforzare il nostro ruolo in questa fondamentale fase della transazione energetica. Questo accordo mette noi, i nostri clienti e tutto il nostro personale nella condizione di realizzare il nostro importante piano di sviluppo con il supporto di un gruppo energetico di grande forza ed affidabilità, la nostra ambizione è diventare insieme a Repower un riferimento per il fotovoltaico a livello nazionale” hanno commentato Alessandro e Roberto Rosanna e Andrea Dieci, Soci di Erreci.

“Questa operazione conferma il ruolo di Repower a fianco dei propri clienti nell’ambito della transizione energetica, allargando ulteriormente la propria presenza nelle rinnovabili in Italia” ha dichiarato Fabio Bocchiola, country manager Repower Italia. “Grazie all’esperienza di Erreci – prosegue Bocchiola – oggi siamo in grado di rivolgerci alla Piccola e Media Impresa, ampliando la nostra offerta agli impianti fotovoltaici e facendo confluire queste soluzioni in un portafoglio ampio e diversificato garantendo i nostri elevati standard di qualità”.

Si apre dunque un nuovo ed entusiasmante capitolo per il gruppo Erreci, che affronteremo con la dedizione e la professionalità che da sempre ci contraddistinguono.



Sono esattamente 27 i punti su cui il Governo Draghi è intervenuto con il nuovo Decreto Energia, che cerca di porre un freno ai pesantissimi rincari sul fronte energetico, causati prima dall’aumento del prezzo delle materie prime e poi colpiti da una pericolosa accelerazione come effetto della guerra in Ucraina.

Il testo del Decreto, approvato dal Governo il 18 marzo, conta su un totale di 4,4 miliardi di euro di risorse, che si aggiungono ai circa 16 miliardi già introdotti dal governo dalla scorsa estate contro il caro energia.

A differenza degli scorsi provvedimenti (vedi Decreto Energia pubblicato il 1° marzo), gran parte dei nuovi interventi non saranno finanziati dal bilancio pubblico, ma dalle aziende del comparto energetico.

DECRETO ENERGIA 2022, I PRINCIPALI INTERVENTI

ELETTRICITA’ E GAS

Le nuove misure governative estendono i crediti d’imposta anche alle imprese non energivore. Nel dettaglio, le imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW potranno godere di un credito d’imposta pari al 12% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre del 2022.

Inoltre, con il decreto-legge, aumenta l’agevolazione fiscale:

  • Dal 20% al 25% per le industrie energivore
  • Dal 15% al 20% per le industrie gasivore

Ma la grande novità è la possibilità, per le imprese, di cedere il credito ad altri soggetti; compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

Poi la rateizzazione delle bollette: “Al fine di contenere gli effetti economici negativi derivanti dall’aumento dei prezzi delle forniture energetiche – si leggeva nel testo della bozza -, le imprese con sede in Italia, clienti finali di energia elettrica e di gas naturale, possono richiedere ai relativi fornitori con sede in Italia, la rateizzazione degli importi dovuti per i consumi energetici, relativi ai mesi di maggio e giugno 2022, per un numero massimo di rate mensili non superiore a 24”.

Inoltre, dal 1° aprile a 31 dicembre 2022 il valore Isee di accesso ai bonus sociali elettricità e gas viene innalzato da 8.265 a 12.000 euro.

CARBURANTI

Il Governo interviene sulle accise, riducendo di 25 centesimi il prezzo al litro di benzina e gasolio. La misura sarà temporanea, durando fino alla fine di aprile.

Inoltre, il Decreto Energia 2022 agisce sul cosiddetto Bonus carburante, una formula di benefit aziendale che l’impresa può assegnare gratuitamente ai dipendenti per fare rifornimento di carburante auto.

Alcuni interventi sono poi mirati al sostegno dell’autotrasporto nazionale. Tra questi: l’istituzione di un fondo da 500 milioni di euro con cui mitigare gli effetti del caro benzina, e il rifinanziamento degli incentivi “marebonus” e “ferrobonus”

OTTIENI LA TUA INDIPENDENZA ENERGETICA CON ERRECI

Il decreto include un programma di accelerazione sul fronte delle fonti rinnovabili, in particolare per il fotovoltaico: l’obiettivo è quello di facilitare al massimo l’espansione di tecnologie fotovoltaiche per autoconsumo per impianti fino a 200.000 kW.

Produrre la propria elettricità “in casa” grazie ad un impianto fotovoltaico, permette di abbattere i costi in bolletta limitando i prelievi dalla rete e producendo al tempo stesso energia elettrica pulita.

Noi di Erreci offriamo servizi di progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti per il fotovoltaico da oltre trent’anni.

Per maggiori informazioni chiamaci allo 0331 341963, o invia un’e-mail a fotovoltaico@erreci.info.



Il governo ha emanato il tanto atteso Decreto energia 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.50 del 1° marzo 2022 e immediatamente in vigore. Stanziati 8 miliardi, di cui 5,5 destinati a far fronte al caro-bollette e il resto andrà a sostegno delle filiere produttive.

L’obiettivo è quello di attenuare gli effetti della decisa impennata dei prezzi energetici: stando ai dati di ADICONSUMI i rincari raggiungono il 65% sulle bollette della luce e il 59% su quelle del gas.

Vediamo in dettaglio le misure previste dal Decreto energia 2022:

  • Annullate, anche per il secondo trimestre 2022, le aliquote relative agli oneri di sistema applicate alle utenze domestiche e non domestiche
  • Applicazione dell’aliquota Iva ridotta al 5% sulle bollette del gas
  • Maggiori agevolazioni, relative alle tariffe per l’energia elettrica, ai clienti domestici economicamente più svantaggiati
  • Riconosciuto, per le imprese energivore, un credito d’imposta pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica
  • Sostegno anche per le imprese gasivore: approvato bonus sotto forma di credito d’imposta, pari al 15% della spesa per l’acquisto di gas

Le semplificazioni per le fonti rinnovabili

Per promuovere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e l’autoconsumo per imprese, il decreto ha istituito il Fondo Rinnovabili PMI con una dotazione pari a 267 milioni di euro.

Inoltre, per favorire la produzione di energia in modo autonomo, il decreto prevede:

  • Maggiore semplificazione per l’installazione di pannelli sui tetti di edifici pubblici e privati e in aree agricole e industriali fino a 200 kW
  • Incremento della produzione nazionale di gas
  • Aumento e ottimizzazione dello stoccaggio di gas

Più efficienza energetica per le regioni del sud 

Previsto un contributo sotto forma di credito d’imposta, utilizzabile in compensazione fino al 31 dicembre 2023, per tutte le imprese che effettuano investimenti, volti a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili, nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

A tal proposito, per promuovere l’autoproduzione da fonti rinnovabili è stato messo a disposizione un budget di 145 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2033.

Un passo importante verso una realtà più green per il nostro Paese.

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